Vadim Repin
Osannato dal pubblico e dalla critica fin da quando nel 1988, a soli diciassette anni, si impose come il più giovane vincitore del Concorso Reine Elisabeth di Bruxelles, Repin ha conquistato la scena internazionale in tenerissima età. Insignito del Victoire d’Honneur per la dedizione di una vita alla musica e nominato Cavaliere dell’Ordine francese delle Arti e delle Lettere nel 2010, ha collaborato con le formazioni e i direttori più importanti al mondo. Con una discografia vastissima e pluripremiata, alla carriera concertistica trentennale affianca la direzione artistica del Festival Transiberiano delle Arti, che ha fondato nel 2014 a Novosibirsk, sua terra d’origine.
Nato in Siberia nel 1971, ha vinto tutte le categorie del Concorso Wieniawski all’età di undici anni. Subito dopo ha debuttato a Mosca e San Pietroburgo e a soli 14 anni si è esibito per la prima volta a Tokyo, Monaco, Berlino e Helsinki; l’anno successivo ha debuttato alla Carnegie Hall di New York. A 17 anni è stato il più giovane vincitore di sempre del prestigioso “Concours Reine Elisabeth”. Da allora si è esibito con le più importanti orchestre e direttori d’orchestra del mondo, calcando i palcoscenici di tutti i principali centri musicali internazionali.
Tra i suoi partner artistici figurano direttori di fama come Ashkenazy, Boulez, Chailly, Chung, Dohnányi, Dutoit, Gergiev, Jansons, Levine, Mehta, Muti, Nagano, Ozawa, Temirkanov e Thielemann, oltre a musicisti da camera del calibro di Argerich, Bartoli, Capuçon, Golan, Kissin, Knyazev, Korobeinikov, Lang Lang, Lugansky e Maisky.
Vadim Repin ha inciso i grandi concerti per violino del repertorio russo (Šostakovič, Prokof’ev e Čajkovskij) per Warner Classics; la Sonata “Kreutzer” insieme a Martha Argerich e il Concerto per violino di Beethoven con i Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti per Deutsche Grammophon; il Concerto per violino e il Doppio Concerto di Brahms (con Truls Mørk al violoncello) con la Gewandhausorchester di Lipsia sotto la direzione di Riccardo Chailly.
I trii di Čajkovskij e Rachmaninov registrati per Deutsche Grammophon con Mischa Maisky e Lang Lang hanno vinto l’Echo Prize, mentre un CD con sonate di Grieg, Janáček e César Franck con Nikolai Lugansky ha ricevuto il BBC Music Award.
Nel 2010 è stato insignito della più alta onorificenza francese, la Victoire d’Honneur, e del titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres per il suo contributo alla musica. A Pechino è stato nominato Professore Onorario del Conservatorio Centrale di Musica nel 2014 e l’anno successivo al Conservatorio di Shanghai.
L’educazione musicale occupa un ruolo centrale nella sua vita: ha tenuto masterclass per giovani violinisti presso l’Università Mozarteum di Salisburgo ed è stato membro della giuria di concorsi prestigiosi come il Donatella Flick Conducting Competition di Londra, il Concorso Čajkovskij di Mosca e il Concours Reine Elisabeth di Bruxelles.
Nell’aprile 2014 ha fondato il Transsiberian Arts Festival, di cui è anche direttore artistico, un evento annuale che ha ottenuto grande successo a Novosibirsk, in numerose città russe e in paesi come Giappone, Israele, Austria, Stati Uniti e Francia. Il festival è stato anche il luogo di prime mondiali di concerti per violino a lui dedicati, tra cui Voices of Violin di Benjamin Yussupov, De Profundis di Lera Auerbach, Ex Oriente Lux di Alexander Raskatov, il Concerto per violino di Ilya Demutsky e Dialogue: You and I di Sofia Gubaidulina (inciso per Deutsche Grammophon con la Gewandhausorchester di Lipsia diretta da Andris Nelsons).
Più recentemente ha presentato in prima assoluta la nuova versione di La Sindone di Arvo Pärt, rielaborata nel 2020 per violino solista in occasione dell’85º compleanno del compositore. In tournée europea con la Borusan Istanbul Philharmonic Orchestra ha eseguito la prima mondiale del doppio concerto Shadow Walker di Mark-Anthony Turnage, insieme a Daniel Hope.
Tra i suoi impegni recenti si segnalano le esibizioni con il programma Pas de Deux, in duo con la celebre ballerina Svetlana Zakharova, ad Hong Kong, Muscat, in Giappone e in Corea, oltre a concerti al Festival Enescu di Bucarest, a Verbier e al Festival di Montréal, con l’Orchestra della RAI di Torino, l’Orquesta de Valencia, la Japan Philharmonic e concerti in Abu Dhabi, Polonia, Italia e Francia, nonché recital a Seul e Roma.
Vadim Repin suona un violino di Niccolò Amati del 1664.