PiCello Bros.
Angelo Pepicelli, pianoforte
Francesco Pepicelli, violoncello
A 40 anni dal primo concerto insieme, Francesco ed Angelo Pepicelli tornano alla ribalta con un progetto nuovo, i PiCello Bros. Il duo ha conseguito riconoscimenti importanti, su tutti il Gui di Firenze, calcato i palcoscenici più prestigiosi a livello mondiale, tra cui Carnegie Hall di New York, Suntory Hall a Tokyo e Salle Gaveau a Parigi, e prodotto una notevole discografia per etichette come DECCA o Naxos. La costante ricerca e l’inesauribile voglia di rinnovare, e rinnovarsi, li spinge oggi a presentarsi sotto nuova veste, proporre tre programmi dal profondo respiro artistico e culturale.
FILI SEGRETI
Sono quelli che legano questi quattro capolavori, caratterizzati da un cuore centrale racchiuso fra un preludio e un finale. Così la troppo poco eseguita composizione giovanile di Petrassi si specchia in uno dei tre testamenti cameristici di Debussy, mentre le altezze bachiane esaltate da Busoni si riflettono nella nuova trascrizione del gioiello di Franck.
Goffredo Petrassi, Preludio, Aria e Finale (1933)
Ferruccio Benvenuto Busoni, Chromatische Fantasie und Fuge (1866-1924) (trascrizione da J. S. Bach, 1917)
César Franck, Prélude, Fugue et Variation (1860/62) (trascrizione dei PiCello Bros dalla versione per harmonium e pianoforte del compositore, 2023)
Claude Debussy, Sonata (1915)
SPECCHI DEFORMANTI
La meravigliosa cantabilità della Romanza beethoveniana, famosa anche per la funzione pubblicitaria televisiva, trova il suo alter ego novecentesco nella sconosciuta, ma immediata musica per film di Schnittke, elaborata dall’estroso Molinelli. Al centro del programma si specchiano, deformi, l’intensa, rivoluzionaria seconda Sonata del tedesco e quella cromatica, angosciante del russo.
Ludwig van Beethoven, Romanza in fa maggiore op. 50 (1796)
(trascrizione per violoncello e pianoforte di F. Grützmacher)
Ludwig van Beethoven, Sonata in sol minore op. 5 n. 2 (1796)
Alfred Schnittke, Sonata n. 2 (1993/94)
Roberto Molinelli, Presenze riflesse, Omaggio ad Alfred Schnittke (2024)
CODICI INVERSI
Dallo spirito vitale della Polonaise giovanile di Chopin si approda alla fine del programma al suo grande testamento spirituale, un vero e proprio poema cameristico, ma solo dopo essere passati attraverso le atmosfere postbelliche delle suggestive opere degli altri due compositori polacchi, che tanto ricordano Šostakovič.
Fryderyk Chopin, Polonaise brillante in do magg. op. 3 (1829-30)
Mieczysław Weinberg Sonata n. 2 op. 63 (1956)
Krisztof Penderecki Sonata n. 1 per violino e pianoforte (1953) (trascrizione per violoncello e pianoforte di Marcin Zdunik approvata dal compositore, 2020)
Fryderyk Chopin Sonata in sol minore op. 65 (1846)